La sostenibilità al centro della programmazione nuove opere pubbliche
Il Ministro Giovannini ha firmato il decreto che fornisce indicazioni ai Provveditorati per le opere in programmazione a partire da gennaio 2023
Milano, 11 ottobre 2022.
L’ultimo decreto ministeriale conferma una strategia nazionale orientata verso infrastrutture sempre più sostenibili. Il provvedimento si inserisce coerentemente nel percorso fortemente voluto dal ministro Giovannini di mettere al centro la sostenibilità nella nuova programmazione per le infrastrutture, anche oltre le opere finanziate con il PNRR.
“Il Decreto – sottolinea Lorenzo Orsenigo, Presidente dell’Associazione italiana per la sostenibilità delle infrastrutture – conferma una precisa volontà di favorire una crescita, lungo la strada della sostenibilità, della pubblica amministrazione in modo unitario ed omogeneo. La nuova programmazione, a partire dal prossimo anno, dovrà allinearsi concretamente alla tassonomia europea e avrà a disposizione strumenti importanti per garantire il pieno rispetto del quadro di indirizzo comunitario. Tre sono, a nostro avviso, gli aspetti più rilevanti in questa direzione. Il primo riguarda la convinta scelta di puntare sulla premialità come strategia da privilegiare per alzare l’asticella del mercato delle opere pubbliche, nel segno della sostenibilità, non solo ambientale, ma anche sociale. Il secondo elemento è quello di mettere al centro i protocolli di sostenibilità, per ora relativamente agli edifici, ma in prospettiva si auspica anche per le infrastrutture. Infine, il terzo riguarda la riconferma dell’ineluttabilità di utilizzare la digitalizzazione per garantire un puntuale e trasparente monitoraggio dell’avanzamento dei lavori nel pieno rispetto delle indicazioni progettuali.”
AIS auspica che in questo quadro cresca la consapevolezza dell’importanza di dotare le amministrazioni pubbliche e le stazioni appaltanti di strumenti in grado di verificare una concreta attuazione degli indirizzi riguardanti l’ampia gamma della sostenibilità. In particolare, appare quanto mai urgente passare dalle dichiarazioni alla concretezza dei risultati in coerenza con le richieste di rendicontazione da parte della Commissione europea, mettendo al centro il concetto della misurabilità.
“E’ in questo ambito – continua il Presidente Orsenigo – che AIS svolge un ruolo centrale con le sue proposte, ultima in ordine di tempo la messa a punto di un documento metodologico rivolto a stazioni appaltanti pubbliche e private, al mondo della progettazione e delle imprese, per consentire loro di misurare i risultati rispetto a questioni nevralgiche come i consumi di acqua, la gestione dei rifiuti, l’impronta carbonica, l’utilizzo di materiali green, la dimensione del riciclo e la sicurezza. La somma dei punteggi raggiunti consentirà di valutare il livello generale di sostenibilità del singolo cantiere, acquisendo una oggettiva consapevolezza del livello raggiunto.”
Read MoreConvegno AIS – Milano 4 Ottobre 2022
La sostenibilità sociale richiede responsabilità, regolarità e rispetto per le persone
Lungo il percorso avviato da AIS per favorire una crescita della filiera delle infrastrutture sostenibili si è svolto a Milano il convegno dedicato a Organizzazione del lavoro, responsabilità sociale e infrastrutture sostenibili.
E’ stata l’occasione per approfondire alcuni aspetti importanti della sostenibilità sociale rispetto alle infrastrutture, partendo dalle riflessioni e dalle proposte contenute nei position paper dell’Associazione dedicati agli ESG e al Cantiere sostenibile, richiamati negli interventi del Presidente Lorenzo Orsenigo e da Patrizia Vianello.
In particolare, sono state approfondite questioni sensibili come la qualità del lavoro, il rispetto delle regole e la salute e la sicurezza dei lavoratori. Tre aspetti strettamente collegati tra di loro che contribuiscono a caratterizzare la responsabilità degli operatori della filiera, dalle stazioni appaltanti alle imprese.
Le relazioni di Marco Bentivogli, Coordinatore e cofondatore di BASE Italia, e di Michele Faioli, consulente CNEL e docente dell’Università di Milano, hanno descritto lo scenario attuale dal punto di vista dei cambiamenti che caratterizzano il lavoro oggi e quindi i modi in cui va organizzato, così come delle regole e della struttura dei contratti, a cui si collega il tema centrale del rispetto delle regole come elemento di garanzia di una competizione corretta sul mercato.
In un ricco e articolato dibattito sono state, poi, messe a confronto, dai partecipanti alla tavola rotonda, diverse esperienze italiane e internazionali. Esperienze che hanno evidenziato criticità, ma anche modelli, comportamenti e strumenti in grado di migliorare lo scenario che caratterizza l’attività e le relazioni all’interno dei cantieri. Di particolare interesse l’intervento di Elisa Galli, Odense Hospital Project Team Joint Venture, sul funzionamento delle relazioni e in materia di prevenzione della sicurezza in Danimarca e l’articolazione delle iniziative similari perseguite da Saipem illustrate da Riccardo Vatta, Head of HSEQ Sustainable Infrastructures. Il valore della sicurezza partecipata e degli strumenti utilizzati per applicarla sono stati l’oggetto dell’intervento di Giuseppe Amaro, Presidente di GAe Engineering. Responsabilità delle imprese, modelli di gestione e ruolo attivo delle associazioni hanno caratterizzato il confronto tra Piero Petrucco, Vicepresidente di Ance e FIEC e Antonio Di Franco, Segretario nazionale della Fillea CGIL.
Molti gli spunti di riflessione che sono stati raccolti dal direttore di AIS, Alfredo Martini alla fine del dibattito, che una volta fatti oggetto di sistematizzazione costituiranno la base per l’avvio di uno specifico gruppo di lavoro finalizzato alla produzione di un position paper, in cui far confluire un modello condiviso di nuova organizzazione del lavoro e alcune puntuali proposte di miglioramento del quadro normativo, con precise indicazioni su come superare alcune disfunzioni del sistema dei controlli pubblici.
Read MoreSostenibilità e rispetto delle regole che governano i rapporti di lavoro in cantiere
Non può esserci sostenibilità senza un pieno rispetto delle regole che governano i rapporti di lavoro e le relazioni in cantiere. Come non ci può essere sostenibilità senza una diffusa e consapevole cultura della sicurezza e senza una crescente responsabilità sociale.
Troppo spesso nel nostro Paese si riscontrano elevati livelli di rischio nelle costruzioni, anche di un’infrastruttura, a causa di uno scarso rispetto delle numerose e puntuali norme che regolano l’attività di cantiere.
È compito di una associazione come AIS mettere al centro delle sue riflessioni e proposte questo tema inserendolo nel quadro più ampio degli ESG per contribuire a alzare il livello di attenzione attraverso un impegno dei propri soci, la promozione e l’organizzazione di iniziative di sensibilizzazione, l’individuazione di pratiche virtuose presenti nella filiera delle infrastrutture sostenibili così come da esperienze maturate a livello internazionale.
Con questo evento, dedicato a Organizzazione del lavoro, responsabilità sociale e infrastrutture sostenibili, AIS intende avviare un percorso al proprio interno e verso i propri principali stakeholder per favorire comportamenti e scelte alla cui origine ci siano un pieno rispetto delle regole e una crescita culturale verso la responsabilità sociale nelle relazioni tra le persone e nei modelli organizzativi.
Fattori indispensabili per garantire un sempre maggiore contenimento dei rischi e degli infortuni e favorire lo sviluppo di un concetto sempre più ampio di sicurezza e sostenibilità sociale.
L’appuntamento è in Assolombarda per martedì 4 ottobre alle ore 9.30.
Informazioni sul programma ed iscrizioni cliccare qui.
Read MoreSostenibilità: 5 buoni motivi per continuare a ragionare di ESG
Un’analisi ESG e una corretta gestione delle dinamiche collegate aumentano la competitività dell’azienda.
Il mercato e i consumatori chiedono sempre più di essere aggiornati sui cosiddetti dati non finanziari che sono indicatori della sostenibilità delle aziende: i cosiddetti fattori ESG che stanno per Environmental, Social and Governance, sui quali si fondano le metriche di misurazione della sostenibilità.
Perché rendicontarli in modo trasparente aumenta la reputazione aziendale e, d’altra parte, se non si persegue questa autenticità lo scotto da pagare può essere molto salato. Chi ha approcciato queste tematiche sa quali minacce possano nascondersi dietro l’angolo e sa anche che questo non è un processo immediato. Pertanto non si deve demordere: essere “veri” premia. L’importante è farlo con il giusto metodo.
Il gruppo di lavoro che ha contribuito alla redazione del Position Paper di AIS “ESG e infrastrutture” si è concentrato sul fornire un paradigma di come un’analisi ESG combinata ad una corretta gestione delle dinamiche che afferiscono ai diversi fattori possano aumentare la competitività delle aziende, influire sulle loro performance, sia attuali e sia future e renderle più sostenibili.
Non sempre però si hanno gli strumenti e una visione sistemica su quanto possa realmente “convenire” e, soprattutto all’inizio, non sempre ci si rende conto che il processo richiede del tempo. Per adottare i principi di sostenibilità in modo concreto è, infatti, necessario sviluppare nuove competenze, il che significa collaborare, innovare ed investire, generando vantaggi in termini di visibilità, reputazione, accesso a capitali, a finanza e a nuovi mercati. Otre ad avere un effetto rilevante di attrazione di talenti.
Ad esempio, se si prende in considerazione un tema sempre più attuale e strettamente collegato all’analisi e alle valutazione in termini di ESG come quello relativo a saper procedere a un’efficace gestione del rischio, appare evidente come esso sia direttamente proporzionale alla capacità aziendale di dotarsi di un monitoraggio continuo dei rischi esterni e delle aspettative degli stakeholders.
Tra gli strumenti che possono essere messi in atto per monitorare e verificare scelte e percorsi vi sono alcuni schemi accreditati, tra i quali si segnala Get it Fair. Si tratta di uno schema di rating capace di fornire un modello attraverso il quale le aziende identificano, prevengono, mitigano e tengono conto di come affrontare i rischi reali e potenziali di eventi negativi intrinsechi alla loro attività e che interessano gli azionisti.
Mettere al centro la sostenibilità nei suoi diversi aspetti, ambientali, sociali ed economici, significa quindi scegliere un riposizionamento rispetto al mercato di riferimento, potendo contare su strumenti in grado di dimostrare il nuovo approccio e allo stesso tempo i risultati che si vanno ottenendo.
Ecco quindi i 5 buoni consigli per partire con il piede giusto:
1 Acquisire Consapevolezza sugli ESG.
Il primo passo di questo percorso è rappresentato dalla formazione e quindi da una capacità di influire sulla cultura della sostenibilità, sia aziendale che di filiera, che in termini più generali – di impatto positivo sul territorio nel quale si opera.
2 Approcciare gli ESG in un’ottica di sviluppo competitivo.
Un approccio dinamico alla materialità, supportato dalla tecnologia, aiuta a prendere decisioni strategiche più lungimiranti, contemplando sia informazioni di carattere retrospettivo che di tipo prospettico. Ecco che allora appare quanto mai utile porsi in quest’ottica fin dal principio.
3 Investire nella digitalizzazione.
Dotarsi di strumentazioni di rendicontazione non finanziaria digitali, con tecnologie blockchain per le aziende significa avere e mettere a disposizione dati di maggior qualità, sempre tracciabili nel tempo, facilmente implementabili e quindi estremamente affidabili.
4 Ragionare in un’ottica di filiera.
L’applicazione sistematica ed omogenea dei criteri da considerare e delle relative verifiche per le diverse categorie di attori operanti nella filiera – dalle società di progettazione alle imprese di costruzioni, ai fornitori di materiali – consentirebbe di favorire, attraverso incentivi di premialità, un processo omogeneo e virtuoso verso operatori sempre più sostenibili, “circolari “ e generatori di occupazione “verde”.
5 Divulgare.
Fondamentale è il coinvolgimento dei propri stakeholder, interni ed esterni, in tutto il processo per arrivare a definire una risposta strategica e condivisa al proprio percorso.
Siamo all’inizio di un percorso destinato a cambiare il modo stesso di guardare e di progettare e realizzare le nostre infrastrutture.
Autore: Giulia Moraschi (Coordinatrice gruppo di lavoro ESG e infrastrutture)
Fonte: Ingenio
Read MoreCon i CAM premialità e certificazioni per una sostenibilità concreta nelle costruzioni
Lorenzo Orsenigo presidente di AIS sottolinea con soddisfazione le novità contenute nel Decreto del Ministero della Transizione Ecologica relativo ai “Criteri ambientali minimi per l’affidamento del servizio di progettazione di interventi edilizi, per l’affidamento dei lavori per interventi edilizi e per l’affidamento congiunto di progettazione e lavori per interventi edilizi”.
“Una forte attenzione al panorama europeo e alle indicazioni della Commissione orientano i nuovi CAM pubblicati qualche giorno fa sulla Gazzetta ufficiale. Lo scenario indicato dal nuovo provvedimento del MITE recepisce diverse innovazioni destinate a cambiare il mercato edile nel segno di una sempre maggiore sostenibilità. Innovazioni di contenuto, rispetto ai prodotti, ma anche guardando alle opere nel loro complesso; innovazioni di prospettiva e soprattutto sui fronti della premialità e della certezza della qualificazione degli operatori e a garanzia delle committenze e degli utenti finali, come descritto nel paragrafo 3.2.6.”
In particolare, il presidente sottolinea come le nuove norme recepiscano diverse proposte avanzate dall’Associazione nell’anno e mezzo di attività, puntando sul premiare aziende e operatori in grado di dimostrare, attraverso le certificazioni, prestazioni migliorative rispetto alle richieste delle stazioni appaltanti nei bandi di gara.
“Vanno in questa direzione – ricorda Orsenigo – le indicazioni rispetto ai prodotti e ai materiali in grado di ridurre gli impatti ambientali e i consumi energetici, ma anche la capacità di guardare alla LCA dell’opera, oltre che ai singoli materiali utilizzati nel processo costruttivo. Un approccio che avevamo sollecitato nel primo position paper predisposto da AIS dedicato alle Next Gneration EU e che sta trovando pieno riscontro nella più recente produzione normativa e di indirizzo sia del MITE che del MIMS. Per quanto riguarda il riconoscimento e le premialità previste per i prodotti, esse risultano particolarmente rilevanti sul fronte delle infrastrutture nel caso ad esempio del ricorso a calcestruzzi in grado non solo di rispettare il 5% di riciclato, ma anche di ridurre l’impronta carbonica o di fornire ulteriori soluzioni in grado di migliorare le prestazioni ambientali, come evidenziato nello studio dedicato ai calcestruzzi sostenibili da noi recentemente divulgato.”
Il presidente di AIS ritiene poi particolarmente rilevante l’inserimento non formale agli ESG.
“L’aver previsto una premialità per chi soddisfa nel proprio operare alcuni criteri non solo di carattere ambientale ma anche sociale e di governance, sulla base dell’applicazione di schemi che si basano sulla più recente normativa e garantiti da accreditamento, costituisce una indicazione destinata a contribuire a una sempre maggiore qualificazione dei diversi operatori delle costruzioni verso una crescita in termini competitivi e in grado di guardare al futuro riducendo i rischi ambientali e sociali come indicato dalla tassonomia europea. Questo approccio è destinato da un lato a premiare le aziende che porranno al centro della loro strategia gli ESG, dall’altro stimolerà il mercato finanziario a guardare a schemi indipendenti e di terza parte come il citato Get it Fair, anche da noi richiamato nel Position paper dedicato all’importanza degli ESG per il mercato delle infrastrutture.”
Fonte: Ingenio
Read MoreInfrastrutture Sostenibili: 5 proposte per la XIX Legislatura
Per una sempre maggiore sostenibilità delle nostre infrastrutture
“Per l’Italia lo sviluppo e la messa in sicurezza delle infrastrutture sarà una sfida chiave dei prossimi anni se si vorrà realmente essere competitivi e adeguati agli standard europei. È impensabile che le future infrastrutture vengano progettate e realizzate senza applicare i più avanzati criteri di sostenibilità. La dotazione di infrastrutture rispettose dei principali obiettivi previsti e adottati a livello europeo e internazionale per tutte e tre le dimensioni della sostenibilità – ambientale, sociale ed economica – è un’esigenza posta dalle collettività, dagli stakeholder e soprattutto degli investitori. Come progettare e realizzare un’infrastruttura sostenibile? E come misurarne la sostenibilità? Quali provvedimenti legislativi mettere in campo per favorire questi processi? Sono queste le domande alle quali devono dare una risposta seria i partiti che si affacciano alla prossima campagna elettorale. E l’elettore si attende non parole vuote, ma proposte serie e motivate, supportate da contenuti e strumenti attuativi.”
Così Lorenzo Orsenigo, Presidente di AIS, Associazione Italiana per la Sostenibilità delle Infrastrutture, richiama l’attenzione delle forze politiche sull’importanza di accelerare il processo normativo e di incentivazione per l’utilizzo di strumenti concreti a sostegno di una sempre maggiore sostenibilità nella progettazione, costruzione e gestione delle infrastrutture del Paese, lanciando 5 specifiche proposte in materia di lavori pubblici:
1. Proseguire sulla strada del varo di Linee guida volte a favorire il ricorso a protocolli e sistemi di rating per valutare e misurare il livello di sostenibilità di un progetto e di una infrastruttura a cui collegare percorsi autorizzativi privilegiati e veloci in caso di loro applicazione
2. Prevedere sistemi di incentivazione e premiali per un’accelerazione dell’utilizzo della digitalizzazione a sostegno della sostenibilità (diffusione di nuove tecnologie e strumenti digitali) e come fattore fondamentale per la qualificazione delle stazioni appaltanti
3. Definire e varare un programma Costruzioni 4.0 con l’obiettivo di favorire la transizione verso modelli produttivi più innovativi ed orientati all’economia circolare e alla gestione sostenibile di tutte le risorse
4. Selezionare gli operatori della filiera guardando alla loro propensione verso la sostenibilità e la responsabilità sociale promuovendo l’utilizzo di modelli e schemi di misurazione dei rating ESG affidabili, credibili e basati su una valutazione indipendente di terza parte.
5. Inserire nel sistema normativo attuale riferimenti e regole volte ad ampliare gli strumenti di dialogo e di coinvolgimento degli stakeholder e delle comunità locali fin dalla pianificazione di una infrastruttura.
“Proposte – prosegue il Presidente Orsenigo – che sono il risultato di un lavoro di analisi e di elaborazione fondato su esperienze concrete, praticate dalle principali aziende italiane, per qualità e indipendentemente dalla dimensione, riassunte in monografici Position paper, che se trovassero riscontro a livello parlamentare e di Governo potrebbero dare risposte concrete alle domande sopra poste. Così da assicurare livelli adeguati di sostenibilità ad opere essenziali al benessere dei cittadini e alla competitività del nostro sistema economico. Chiunque sarà il vincitore delle prossime elezioni non potrà esimersi da affrontare queste tematiche essenziali per il nostro Paese”.
Contatti: Andrea De Bortoli – vicedirettore@infrastrutturesostenibili.org | 333.3608090
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Il contributo del calcestruzzo alla sostenibilità delle infrastrutture
Nelle infrastrutture l’impatto e il valore del calcestruzzo, insieme all’acciaio che lo arma è particolarmente rilevante. Ne consegue che le sue caratteristiche, i processi che sono a monte della sua produzione e le modalità del trasporto hanno un’incidenza significativa sulla realizzazione di opere infrastrutturali sempre più sostenibili.
Minimizzare gli impatti dei processi produttivi e ottimizzare il contributo dei materiali alla sostenibilità delle opere sono gli obiettivi attorno ai quali si sviluppano le strategie della filiera verso risultati sempre più ambiziosi. Ed è qui che AIS intende dare il suo contributo tecnico e culturale coinvolgendo i propri soci che di fatto rappresentano tutti i soggetti coinvolti nelle scelte sui materiali da utilizzare, ad iniziare proprio dal calcestruzzo, nella progettazione e nella costruzione di un opera infrastrutturale.
Ecco che allora diventa importante valorizzare la produzione e diffusione di calcestruzzi sempre più sostenibili. Conoscere e valutare i risultati che questi nuovi calcestruzzi, in grado di coniugare soluzioni innovative e sempre più rispondenti a specifiche esigenze con processi produttivi più sostenibili, consentono. In quanto essi costituiscono un patrimonio che se utilizzato può contribuire concretamente a una sempre maggiore sostenibilità nella costruzione di nuove infrastrutture.
La pubblicazione da parte di AIS di un Position paper dedicato a “Il contributo del calcestruzzo alla sostenibilità delle infrastrutture” ha l’obiettivo di condividere innanzitutto con le stazioni appaltanti, alcune delle quali coinvolte nella redazione del documento, le potenzialità da un lato e le modalità di valutazione prestazionale dall’altro dell’offerta attuale di calcestruzzo. Un’offerta ampia, articolata, qualificata che se legata a schemi e protocolli di parte indipendente, facilita e consente alle committenze e al mondo della progettazione soluzioni in termini di contenimento degli impatti ambientali e di durabilità delle opere.
La variegata partecipazione di rappresentanti di aziende, imprese, società dell’intera filiera, dalle stazioni appaltanti ai produttori, passando per le società di ingegneria e di progettazione e per le imprese edili, ha consentito di condividere uno scenario caratterizzato da significative potenzialità di offerta e l’esigenza di una domanda più consapevole e più aperta a utilizzare l’innovazione e ad orientare così la produzione nella direzione di una sempre maggiore sostenibilità.
Il documento offre un quadro informativo dettagliato di quanto oggi offra il mercato, sia rispetto alle tipologie di calcestruzzi sostenibili sia per quanto riguarda la disponibilità di strumenti di verifica e di certificazione. Si tratta di uno strumento prezioso e propedeutico alla costruzione di una vera e propria roadmap, per arrivare a creare le condizioni per sostenere un’accelerazione nella scelta e nell’utilizzo di calcestruzzi sempre più sostenibili, in funzione e a misura degli obiettivi da perseguire per le diverse tipologie di infrastrutture. Una roadmap finalizzata a fornire precise risposte soprattutto rispetto a tre ambiti specifici di sostenibilità: l’economia circolare; la capacità di resilienza e di durabilità dei calcestruzzi; la riduzione dell’impronta carbonica.
Per richiedere gratuitamente il Position Paper cliccare qui.
Read MoreIn consultazione le Linee guida di valutazione della sostenibilità delle strade
Saranno in consultazione pubblica fino al 30 luglio le nuove Linee Guida Operative per la valutazione delle opere pubbliche relativamente al settore stradale.
Di seguito il commento positivo di Lorenzo Orsenigo, presidente di AIS – Associazione Italiana per la Sostenibilità delle Infrastrutture.
Orsenigo: un altro tassello importante verso una concreta sostenibilità delle infrastrutture
Il MIMS ha posto in consultazione pubblica fino al 30 luglio, le nuove Linee Guida Operative per la valutazione delle opere pubbliche relativamente al settore stradale. Con l’obiettivo di acquisire un ampio consenso su uno strumento di verifica della sostenibilità di questa tipologia di opere.
Si tratta di un documento articolato, che riprende i principi e gli indirizzi maturati in questi anni partendo dai 17 Goal dell’Agenda Onu, passando per il Green Deal fino alla regolamentazione relativa alla tassonomia e al raggiungimento degli obiettivi collegati al principio del Do No Significant Harm (DNSH).
Per il presidente di AIS, l’Associazione Italiana per la Sostenibilità delle Infrastrutture, Lorenzo Orsenigo “siamo di fronte a un documento in linea con il percorso avviato dal ministro Giovannini e dal ministero, che da un lato recepisce il quadro europeo e ne definisce le modalità di applicazione e dall’altro inserisce nel quadro nazionale strumenti e principi decisamente innovativi.”
Le linee guida dedicate alle strade sono in stretta coerenza con quanto previsto dal nuovo PFTE, con l’introduzione della Relazione di sostenibilità e l’attenzione alla digitalizzazione, e forniscono precise indicazioni su come concretamente perseguire gli obiettivi legati al cambiamento climatico, entrando nel merito degli indicatori con cui confrontarsi.
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Consulta le linee guida operative del MIMS
Read MoreLa nuova frontiera degli investimenti in infrastrutture
La nuova frontiera degli investimenti in infrastrutture: sostenibilità, responsabilità sociale e nuovi modelli di governance.
L’acronimo ESG sta per Environmental, Social, Governance e si utilizza in ambito economico e finanziario per indicare tutte quelle attività legate all’investimento responsabile che perseguono gli obiettivi tipici della gestione finanziaria, tenendo in considerazione aspetti di natura ambientale, sociale e di governance.
Anche in Italia gli investitori prestano sempre maggiore interesse ai fattori ESG. E il riferimento è costituito dal Bilancio sociale, Report CSR – Rendiconto della Corporate Social Responsibility, conosciuto in Italia anche come Bilancio di Sostenibilità a cui si lega una Dichiarazione non finanziaria. La scelta di perseguire un percorso di sostenibilità ambientale consente di creare prodotti e servizi più efficienti sul piano dei consumi e di rendere disponibili nuove fonti di energia pulita.
L’impegno per affrontare adeguatamente i mutamenti climatici può gettare le basi di una nuova era all’insegna dell’innovazione, dell’innalzamento delle competenze, di migliori opportunità di lavoro e di una crescita economica, duratura e inclusiva. È da queste premesse che AIS – l’associazione italiana per la sostenibilità delle infrastrutture – ha avviato una riflessione per valutare in che modo e misura la filiera delle infrastrutture stia sviluppando un percorso innovativo in una logica ESG.
Autore: Alfredo Martini – AIS
Per leggere l’articolo completo: blog.italcementi.it
Per richiedere il documento: AIS Position Paper n. 3
Read MoreIl Ministro Enrico Giovannini è intervenuto al convegno di AIS, Area Science Park e Ance Friuli Venezia Giulia
“PER UNA CONCRETA E MISURABILE SOSTENIBILITÀ DELLE INFRASTRUTTURE”
“La sostenibilità applicata alle infrastrutture, si traduce in qualità della vita per i cittadini, maggiore competitività per le aziende, accessibilità, efficienza e fruizione delle opere a livello sociale e territoriale nell’ottica anche della rigenerazione urbana ed è fin dalle fasi della progettazione, se non ancor prima, che il valore della sostenibilità deve essere introdotto. Privilegiando i concetti di economia circolare”. Ad affermarlo è stato il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) Enrico Giovannini – in una video intervista in occasione del convegno “Per una concreta e misurabile sostenibilità delle infrastrutture“ svoltosi il 30 giugno al campus di Area Science Park di Trieste.
“La svolta green avvenuta in Parlamento con nuove politiche – ha affermato il Ministro- testimoniata anche dalla decisione di introdurre in Costituzione il principio di tutela dell’ambiente e della biodiversità, sta spingendo il privato verso una rinnovata coscienza collettiva che si traduce in una Responsabilità Sociale d’impresa sempre più in sintonia con gli obiettivi ESG”. “Lato pubblico – ha proseguito Giovannini – come Ministero stiamo facendo da apripista e stiamo cogliendo le opportunità date dal PNRR per introdurre cambiamenti profondi nella predisposizione dei progetti di fattibilità tecnico economica, ad iniziare dall’obbligatorietà di redazione di una relazione di sostenibilità”. “Cogliendo inoltre l’indicazione europea del principio del Do No Significant Harm (DNSH) e cioè che gli interventi previsti dai PNRR nazionali non debbono arrecare nessun danno significativo all’ambiente, deve diventare regola che tutte le nuove opere vengano fatte in ossequio a questo criterio. “Un processo che prevede pertanto – ha concluso Giovannini – che sia i principi che le modalità di attuazione della sostenibilità, obiettivi del Green Deal, trovino piena rispondenza nella nuova legge delega sui contratti pubblici, portandoli a regime ben oltre il PNRR.”
Al centro dei lavori del convegno la “misurabilità” della sostenibilità e l’importanza della scelta da parte di alcune delle maggiori stazioni appaltanti pubbliche e private di far riferimento a un protocollo di sostenibilità. Un processo virtuoso destinato a posizionare l’Italia all’avanguardia nella progettazione e realizzazione di infrastrutture sempre più sostenibili, sicure, durabili e resilienti ai cambiamenti climatici. Un vantaggio per l’ambiente, per l’economia, ma anche per i cittadini che possono contare su infrastrutture fruibili ed efficienti. In questo modo la sostenibilità diventa un “valore” strategico misurabile attraverso criteri chiari e certificati.
Il ricorso a un protocollo specifico, come nel caso di Envision, l’unico attualmente adottato nel nostro Paese, permette di contribuire al soddisfacimento di quanto richiesto dalla relazione di sostenibilità dell’opera prevista dal PFTE. Come ha sottolineato il Ministro “il ricorso a strumenti di valutazione indipendenti e trasparenti consentirà di favorire una competizione al rialzo tra gli operatori. Per questo sarà necessario individuare e inserire nei decreti delegati relativi ai contratti pubblici elementi di condizionalità e premiali così che alcuni principi diventino elementi strutturali e non di contorno nel modo di progettare e di costruire.”
In poco più di due anni nel nostro Paese si è fatto ricorso al protocollo di sostenibilità per realizzare alcune importanti opere ferroviarie come nell’ambito della Napoli – Bari le tratte Frasso Telesino – S. Lorenzo e Apice – Orsara; o il 1° Lotto Funzionale Apice – Hirpinia, con la costruzione della nuova stazione Hirpinia e il potenziamento dell’accessibilità delle aree interessate. Sul fronte stradale invece il Passante autostradale di Bologna.
Il convegno di Trieste, al quale hanno preso parte Massimiliano Fedriga, Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome; Caterina Petrillo, Presidente Area Science Park; Lorenzo Orsenigo, Presidente di AIS, Zeno D’Agostino, Presidente dell’Autorità di sistema portuale del mar Adriatico orientale e Andrea Nardinocchi, AD di Italferr – Gruppo FS, ha rappresentato un’occasione di confronto tra il mondo della ricerca, delle infrastrutture e dei trasporti in un’ottica di condivisione intorno a politiche, a casi concreti e ad azioni intraprese verso una sempre maggiore sostenibilità di processi, investimenti e opere.
Per leggere l’intervista integrale cliccare qui
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