
Digitalizzazione delle norme per accelerare i processi di valutazione nella progettazione e realizzazione delle infrastrutture
AIS richiama l’attenzione delle istituzioni e degli stakeholder sull’importanza di condividere un nuovo approccio per arrivare a una scrittura delle norme in un’ottica digitale e computazionale. E lo fa con un Position paper intitolato: La digitalizzazione delle norme per accelerare i processi di valutazione nella progettazione e realizzazione delle infrastrutture, in cui sintetizza una serie di esempi e pone sul tavolo alcune riflessioni volte ad avviare un percorso virtuoso in questa direzione.
Il position Paper è frutto dell’impegno di uno dei Gruppi di Lavoro della Associazione. Attraverso i Gruppi di lavoro l’Associazione valorizza il metodo scelto e dà concretezza alla propria identità di essere un soggetto di riflessione integrata dei diversi protagonisti della pianificazione, progettazione, realizzazione e gestione di una infrastruttura sostenibile.
“Come AIS – ricorda Lorenzo Orsenigo presidente dell’Associazione – abbiamo messo al centro della nostra attività un concetto molto chiaro: la sostenibilità deve essere misurabile. Per questo diventa rilevante procedere secondo un’impostazione digitale che, come nel caso del BIM, rende possibile la comparabilità dei dati e che è presupposto per produrre verdetti chiari, rapidi e oggettivi rispetto ai diversi obiettivi. Ovviamente è evidente a tutti che non si tratta di un percorso né breve né facile. Ma è importante far crescere una consapevolezza e condividere alcuni passi che possono avviare un processo virtuoso.”
Secondo Riccardo Perego, presidente di One Team e coordinatore del gruppo di lavoro di AIS dedicato al tema – al quale hanno partecipato anche rappresentanti dell’impresa Calzoni Spa, di eAmbiente, Harpaceas, Politecnica, Stantec e UNI, “sarebbe importante operare parallelamente in due direzioni prendendo in considerazione da un lato l’e-permit, cioè il permesso per costruire rendendone digitale il processo di approvazione, così da poterlo poi automatizzare; dall’altro l’e-procurement, cioè automatizzando i sistemi di controllo e di accettazione dei progetti. In questo secondo caso bisognerà pensare a degli standard di riferimento per la definizione degli obiettivi dei controlli sui modelli e a delle prassi operative standardizzate.”
Nel Position paper vengono indicate le prescrizioni normative che si prestano ad essere codificate in modo automatico. In particolare, si tratta di quelle che prevedono controlli su distanze tra un oggetto ed un altro, qualora la distanza sia un parametro fisso; dimensioni di oggetti che non devono superare valori predeterminati; formule che coinvolgono parametri il cui risultato debba risultare inferiore, superiore o all’interno di un certo intervallo. Ulteriori procedure di digitalizzazione possono riguardare incoerenze tra oggetti presenti nel modello che, a prescindere da prescrizioni normative, possono chiaramente evidenziare problemi, come nel caso di due o più oggetti che collidono tra di loro o che possono sovrapporsi completamente o parzialmente.
Come si legge nel documento redatto da AIS “un processo di questo tipo consentirebbe l’utilizzo di modelli digitali in grado di tradurre le indicazioni normative, così come i requisiti richiesti dalla committenza in parametri e quindi di confrontarli con gli omologhi dati presenti in uno o più modelli virtuali della costruzione. Si tratta dell’implementazione del cosiddetto Code Checking. In particolare, la creazione di un database di regole relative a prescrizioni normative permetterebbe di creare un flusso di controllo dinamico ed oggettivo, relativamente ad ogni modifica progettuale. Si avrebbe così a disposizione un database di informazioni che possono essere rielaborate per ottenere un controllo dei requisiti progettuali che l’opera deve rispettare.”
“Così facendo – sottolinea il Presidente Orsenigo – si potrebbero accelerare e rendere più efficienti molti processi decisionali da parte delle pubbliche amministrazioni. Un fattore non secondario se lo riconduciamo agli obiettivi e alla tempistica delle opere previste nel PNRR.”
La pubblicazione del nuovo Position Paper sta avendo grande eco sulla stampa:
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Le linee guida MIMS per la valutazione degli investimenti ferroviari
A ridosso della pausa di fine 2021, il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha varato le Linee guida operative per la valutazione degli investimenti ferroviari. Uno strumento che contribuisce ad arricchire di un nuovo importante tassello l’ampio puzzle relativo al quadro di riferimento per stazioni appaltanti e operatori pubblici e privati relativamente ai progetti di fattibilità nel settore infrastrutturale di gran lunga il più rilevante nell’ambito del PNRR.
Per il Presidente di AIS, l’Associazione Infrastrutture Sostenibili, Lorenzo Orsenigo, il provvedimento “recepisce e da concretezza di indicazioni e di indirizzo a quanto stabilito dall’Unione europea con il Regolamento a sostegno di una finanza sempre più sostenibile attraverso il concetto di “tassonomia”. In particolare, esso richiama esplicitamente il principio del ‘Do No Significant Harm’ (DNSH) ovvero del non creare danni all’ambiente che costituisce uno dei perni su cui ruota tutto il PNRR. La definizione dei criteri e degli indicatori di riferimento relativamente alla mitigazione e all’adattamento dei cambiamenti climatici diventano punti fermi per qualunque valutazione degli investimenti. Come con le Linee guida sul Progetto di fattibilità tecnico economica (PFTE) queste ultime rafforzano un quadro di riferimento destinato sempre più a caratterizzarsi nella definizione di strumenti oggettivi e trasparenti di valutazione, come i richiamati protocolli internazionali, in grado di rendere realmente misurabili le prestazioni e di conseguenza i risultati in termini di sostenibilità.”
Le linee guida pongono altresì l’accento sulla sostenibilità sociale e richiamano esplicitamente i criteri ESG che, relativamente ad una infrastruttura ferroviaria, vuol dire accessibilità, ma anche attenzione alle ricadute in termini di sviluppo economico di un territorio.
“La sostenibilità di un’infrastruttura per essere efficace e garantita – aggiunge il Presidente Orsenigo – non può non riguardare l’intera filiera coinvolta nel processo di progettazione e di costruzione. Il che vuol dire favorire una generale qualificazione dei diversi operatori in una prospettiva di sostenibilità. Ed è sotto questo punto di vista che l’acquisizione dei criteri ESG come indicatori di valutazione possono contribuire ad accelerare questo processo anche attraverso una diffusione delle Dichiarazioni non finanziarie collegate ai bilanci aziendali. Come AIS abbiamo da alcuni mesi avviato un gruppo di lavoro dedicato proprio a questi temi, con l’obiettivo di arrivare a definire e a condividere alcuni elementi comuni e allo stesso tempo invece specifici di ciascuna categoria di operatori, così da contribuire ad accelerare e ampliare, nel segno di una fattiva sostenibilità nell’agire quotidiano, l’offerta di chi opera nel settore delle infrastrutture.”
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Recepite le principali proposte di AIS nelle Linee guida PFTE
“Va dato atto al Ministro Giovannini e alla sua squadra di aver svolto un lavoro prezioso e innovativo in tempi insolitamente rapidi per favorire un’accelerazione dei processi di infrastrutturazione del Paese, in linea con gli obiettivi indicati dall’Europa e del PNRR.”
Il presidente dell’Associazione italiana per le Infrastrutture Sostenibili (AIS), Lorenzo Orsenigo esprime parere positivo sulle Linee guida per la redazione del Progetto di Fattibilità Tecnica Economica (PFTE) per le opere del PNRR, recentemente varate.
Il provvedimento recepisce alcune delle proposte contenute nel Position Paper redatto da AIS e oggetto del coinvolgimento dell’Associazione all’interno della Consulta promossa dal Ministro, alla quale ha attivamente partecipato, trovando ampi consensi sia nell’approccio che nei contenuti delle proposte sottoposte in quella sede.
Per il presidente Orsenigo “l’accelerazione in direzione di una centralità della sostenibilità trova nelle Linee guida una innovativa concretezza fin dal metodo, così come nella scelta di puntare con coraggio su innovazione e sostenibilità sia ambientale che sociale. Cardine ne è la Relazione di sostenibilità dell’opera: non un documento generico, ma uno strumento essenziale per impostare correttamente un percorso di sostenibilità creando le condizioni per misurare e valutare i risultati, sia rispetto alla progettazione che successivamente nella fase di realizzazione.”
Lo scenario si arricchisce, altresì, anche del nuovo Decreto Ministeriale in materia di modellazione digitale nella gestione degli appalti di opere pubbliche, che di fatto aggiorna e rafforza quanto contenuto nel DM 560 del 2017, coordinandolo con il Decreto Semplificazione per quanto riguarda l’introduzione di criteri premiali nella fase di aggiudicazione dell’offerta.
“Il nuovo Decreto – sottolinea Orsenigo – rafforza la volontà del Ministero di favorire e promuovere una sempre maggiore diffusione di modelli digitali nella fase di progettazione e realizzazione delle opere pubbliche e delle infrastrutture in particolare, mettendo in condizioni le stazioni appaltanti di disporre di indicazioni puntuali e quanto mai utili a redigere eventuali capitolati di gara.”
Scarica il Decreto con le modifiche al decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti 1° dicembre 2017, n. 560.

Presentato alla stampa il Piano Strategico
Il Presidente di AIS (Associazione INFRASTRUTTURE SOSTENIBILI) Lorenzo Orsenigo e il Vicepresidente Luca Ferrari hanno presentato ieri il Piano Strategico dell’Associazione
Read Morel’Associazione al lavoro per soluzioni concrete sulla next generation EU
Con l’ampliamento della base associativa ad aziende leader come One Team, Unical e Sireg e il potenziamento del Consiglio Direttivo che ha visto l’ingresso di Franco Daniele, CEO di Tecnostrutture e di Piero Petrucco, amministratore delegato di ICOP Spa nonché vice presidente di FIEC, l’Associazione Italiana per la Sostenibilità delle Infrastrutture ha avviato un gruppo di lavoro volto a produrre entro la fine del 2020 un Position Paper contenente indicazioni e proposte per attivare immediatamente strumenti in grado di elevare la qualità della domanda pubblica, della progettazione e costruzione delle infrastrutture, così da dare soluzioni concrete in termini di sviluppo e di capacità competitiva del Paese in una logica di sistema e di interconnessione.
“Per dare risposte adeguate a quanto ci viene chiesto dall’Europa e rispettare le indicazioni per utilizzare e valorizzare le risorse previste nella Next Generation EU – sottolinea Lorenzo Orsenigo, Presidente di Infrastrutture Sostenibili – è essenziale promuovere l’utilizzo di sistemi di rating in grado di “misurare” la sostenibilità ambientale secondo regole e criteri prestabiliti, applicando ad esempio il Protocollo Envision, l’unico attualmente presente sul mercato italiano ed europeo; essere consapevoli che si deve gestire integralmente l’appalto attraverso procedure, processi e sistemi digitali; sostenere, anche attraverso meccanismi di premialità fiscale, il ricorso a materiali innovativi, quali ad esempio prodotti green. Sono questi, insieme ad alcune proposte relative a saper applicare e utilizzare anche nel nostro Paese modalità contrattuali innovative in grado di rendere concreta la possibilità, fortemente suggerita dalla Commissione europea, di integrazione tra investimenti pubblici e investimenti privati, i pilastri sui quali poggiare un processo decisionale in grado di orientare il Recovery Plan verso gli obiettivi fissati dalla Next Generation EU”.
Alla stesura del Position Paper parteciperanno anche in qualità di componenti del Comitato Scientifico i professori Francesco Karrer, urbanista ed ex presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Marco Frey, docente di economia alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e presidente del Global Contact Italia e Antonio Nanni, Direttore del Dipartimento di architettura e ingegneria ambientale dell’Università di Miami.
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Gli obiettivi dell’Associazione in una intervista su Techeconomy2030
Un lungo approfondimento sulla nascita della Associazione, sulle attività, i progetti e gli obiettivi da raggiungere. Attraverso la voce del presidente dell’Associazione per la sostenibilità delle infrastrutture, Lorenzo Orsenigo, si mettono in luce gli obiettivi fissati dai 17 Goals definiti dall’ONU e dall’European Green Deal, mettendo a valore competenze ed esperienze del sistema economico italiano. “In questo modo – afferma il presidente – si intende dare un contributo concreto per raggiungere l’obiettivo di utilizzare al meglio le rilevanti opportunità offerte dal Recovery Fund e le risorse straordinarie messe a disposizione dalla Commissione Europea, nel cui ambito il potenziamento delle infrastrutture è strettamente correlato a un salto progettuale e realizzativo nel segno della sostenibilità”.
Leggi qui l’intervista intera.
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Una approfondita video intervista al presidente dell’Associazione sui temi legati all’importanza della diffusione di una cultura di sostenibilità estesa anche alle opere infrastrutturali. Di seguito il link
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Video intervista al presidente su Ingenio
Durante l’edizione 2020 del SAIE di Bologna, il presidente dell’Associazione per la sostenibilità delle infrastrutture, Lorenzo Orsenigo, ha rilasciato una video intervista ai reporter di Ingenio sulla nascita della Associazione, sugli obiettivi, le attività e sui temi a lei cari.
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Si parla di noi sui principali portali tecnici
Dopo il lancio della Associazione, molte testate e i principali portali tecnici si sono interessati alla nostra attività e hanno scritto di noi. In alcuni casi sono stati richiesti degli approfondimenti e delle interviste.
Di seguito le principali pubblicazioni:
Interviste video:
Articoli:
Read MoreNasce l’associazione italiana per la sostenibilità delle infrastrutture
Si è costituita a Milano INFRASTRUTTURE SOSTENIBILI, l’Associazione italiana per la sostenibilità delle Infrastrutture. A guidarla nei ruoli di Presidente e di Vicepresidente Lorenzo Orsenigo, Presidente di ICMQ Spa e Past President di CONFORMA e Luca Ferrari, Direttore generale di Harpaceas e Past President di ISI. Completano il Consiglio Direttivo i rappresentanti dei soci fondatori, Marcello Mancone, partner e direttore tecnico di POLITECNICA Ingegneria e Architettura e Giacomo Calzoni, amministratore unico della Calzoni SpA.
L’Associazione ha carattere tecnico – scientifico e il suo ambito di azione riguarda tutte le tipologie di infrastrutture, ma in modo particolare quelle relative al settore dei trasporti, dell’acqua, dell’energia, dell’ICT e dei rifiuti.
Principale obiettivo dell’Associazione è favorire la diffusione di una cultura della sostenibilità sempre più ampia e qualificata, attraverso una maggiore consapevolezza del valore di poter disporre di infrastrutture sempre più sostenibili dal punto di vista economico, ambientale e sociale.
All’origine della scelta delle aziende promotrici del progetto associativo vi è la consapevolezza che per raggiungere gli obiettivi di un armonico sviluppo infrastrutturale del Paese, rispondente pienamente alle esigenze oggi fondamentali di un basso impatto ambientale e di un forte coinvolgimento delle comunità territoriali, sia essenziale una crescita culturale di tutta la filiera, fondata su scambi di esperienze, buone prassi e una sempre maggiore diffusione della digitalizzazione.
Egualmente, l’Associazione intende essere un autorevole interlocutore istituzionale proponendo modelli, protocolli e modalità basate sulla condivisione e il rigore scientifico, così da contribuire a una pianificazione e a decisioni coerenti con gli obiettivi fissati dai 17 Goals definiti dall’ONU e dall’European Green Deal, mettendo a valore competenze ed esperienze del sistema economico italiano. In questo modo si intende dare un contributo concreto per raggiungere l’obiettivo di utilizzare al meglio le rilevanti opportunità offerte dal Recovery Fund e le risorse straordinarie messe a disposizione dalla Commissione Europea, nel cui ambito il potenziamento delle infrastrutture è strettamente correlato a un salto progettuale e realizzativo nel segno della sostenibilità.
In particolare, l’Associazione intende operare per sensibilizzare le forze economiche, sociali e politiche sull’importanza di disporre, progettare realizzare e gestire le infrastrutture di qualunque tipo e dimensione secondo criteri di sostenibilità ambientale, economica e sociale; promuovere e divulgare studi e ricerche; organizzare iniziative, seminari e convegni utili ad una migliore conoscenza e diffusione di strumenti, metodologie e proposte, favorendone l’applicazione.
All’Associazione possono aderire aziende, enti e persone attive nell’ideazione, nella progettazione, nella realizzazione e gestione di infrastrutture o che forniscano i relativi servizi con una forte propensione alla sostenibilità. Oltre ai soci collettivi e individuali è prevista la partecipazione di Ministeri, enti o organi tecnici dello Stato, così come altri enti o istituti pubblici o privati in qualità di Soci di Diritto.
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