
Il Ministro Enrico Giovannini è intervenuto al convegno di AIS, Area Science Park e Ance Friuli Venezia Giulia
“PER UNA CONCRETA E MISURABILE SOSTENIBILITÀ DELLE INFRASTRUTTURE”
“La sostenibilità applicata alle infrastrutture, si traduce in qualità della vita per i cittadini, maggiore competitività per le aziende, accessibilità, efficienza e fruizione delle opere a livello sociale e territoriale nell’ottica anche della rigenerazione urbana ed è fin dalle fasi della progettazione, se non ancor prima, che il valore della sostenibilità deve essere introdotto. Privilegiando i concetti di economia circolare”. Ad affermarlo è stato il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) Enrico Giovannini – in una video intervista in occasione del convegno “Per una concreta e misurabile sostenibilità delle infrastrutture“ svoltosi il 30 giugno al campus di Area Science Park di Trieste.
“La svolta green avvenuta in Parlamento con nuove politiche – ha affermato il Ministro- testimoniata anche dalla decisione di introdurre in Costituzione il principio di tutela dell’ambiente e della biodiversità, sta spingendo il privato verso una rinnovata coscienza collettiva che si traduce in una Responsabilità Sociale d’impresa sempre più in sintonia con gli obiettivi ESG”. “Lato pubblico – ha proseguito Giovannini – come Ministero stiamo facendo da apripista e stiamo cogliendo le opportunità date dal PNRR per introdurre cambiamenti profondi nella predisposizione dei progetti di fattibilità tecnico economica, ad iniziare dall’obbligatorietà di redazione di una relazione di sostenibilità”. “Cogliendo inoltre l’indicazione europea del principio del Do No Significant Harm (DNSH) e cioè che gli interventi previsti dai PNRR nazionali non debbono arrecare nessun danno significativo all’ambiente, deve diventare regola che tutte le nuove opere vengano fatte in ossequio a questo criterio. “Un processo che prevede pertanto – ha concluso Giovannini – che sia i principi che le modalità di attuazione della sostenibilità, obiettivi del Green Deal, trovino piena rispondenza nella nuova legge delega sui contratti pubblici, portandoli a regime ben oltre il PNRR.”
Al centro dei lavori del convegno la “misurabilità” della sostenibilità e l’importanza della scelta da parte di alcune delle maggiori stazioni appaltanti pubbliche e private di far riferimento a un protocollo di sostenibilità. Un processo virtuoso destinato a posizionare l’Italia all’avanguardia nella progettazione e realizzazione di infrastrutture sempre più sostenibili, sicure, durabili e resilienti ai cambiamenti climatici. Un vantaggio per l’ambiente, per l’economia, ma anche per i cittadini che possono contare su infrastrutture fruibili ed efficienti. In questo modo la sostenibilità diventa un “valore” strategico misurabile attraverso criteri chiari e certificati.
Il ricorso a un protocollo specifico, come nel caso di Envision, l’unico attualmente adottato nel nostro Paese, permette di contribuire al soddisfacimento di quanto richiesto dalla relazione di sostenibilità dell’opera prevista dal PFTE. Come ha sottolineato il Ministro “il ricorso a strumenti di valutazione indipendenti e trasparenti consentirà di favorire una competizione al rialzo tra gli operatori. Per questo sarà necessario individuare e inserire nei decreti delegati relativi ai contratti pubblici elementi di condizionalità e premiali così che alcuni principi diventino elementi strutturali e non di contorno nel modo di progettare e di costruire.”
In poco più di due anni nel nostro Paese si è fatto ricorso al protocollo di sostenibilità per realizzare alcune importanti opere ferroviarie come nell’ambito della Napoli – Bari le tratte Frasso Telesino – S. Lorenzo e Apice – Orsara; o il 1° Lotto Funzionale Apice – Hirpinia, con la costruzione della nuova stazione Hirpinia e il potenziamento dell’accessibilità delle aree interessate. Sul fronte stradale invece il Passante autostradale di Bologna.
Il convegno di Trieste, al quale hanno preso parte Massimiliano Fedriga, Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome; Caterina Petrillo, Presidente Area Science Park; Lorenzo Orsenigo, Presidente di AIS, Zeno D’Agostino, Presidente dell’Autorità di sistema portuale del mar Adriatico orientale e Andrea Nardinocchi, AD di Italferr – Gruppo FS, ha rappresentato un’occasione di confronto tra il mondo della ricerca, delle infrastrutture e dei trasporti in un’ottica di condivisione intorno a politiche, a casi concreti e ad azioni intraprese verso una sempre maggiore sostenibilità di processi, investimenti e opere.
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