Orsenigo a Ingenio descrive un’Italia all’avanguardia su sostenibilità e digitalizzazione
È stata pubblicata su Ingenio una lunga intervista dell’editore Ing. Dari a Lorenzo Orsenigo, Presidente AIS e Direttore Generale ICMQ, che passando dal panorama globale al caso italiano delinea il contesto presente in termini di sostenibilità e digitalizzazione non mancando di ampliare lo sguardo agli scenari futuri.
Orsenigo descrive una situazione italiana che presenta indubbiamente elementi di avanguardia. Se globalmente è visibile un cambiamento culturale riscontrabile anche nell’ultima COP28, con aziende e mercato sempre più attenti a incorporare criteri ESG, in Italia la sostenibilità è divenuta ormai un aspetto imprescindibile nella progettazione e realizzazione delle opere infrastrutturali. Si vedano la Relazione di sostenibilità obbligatoria per le opere del PNRR o il sempre maggiore utilizzo del protocollo Envision che ha visto nel 2023 la certificazione di 6 progetti italiani a fronte dei 12 certificati nel mondo. Da lavorare però sulle valutazioni ESG, che si basano spesso su autovalutazioni e sistemi di rating diversi, rischiando di essere aleatorie e non basate su dati oggettivi e verificati.
Anche in termini di digitalizzazione, secondo Orsenigo, non si deve sottovalutare la situazione italiana. Già dal 2016, per esempio, era l’unico Paese ad adottare schemi di certificazione degli esperti Bim e del sistema di gestione Bim delle organizzazioni.
In questo panorama positivo che tende al cambiamento strutturale ci sono però dei freni che derivano da una amministrazione pubblica in ritardo e fette del mondo politico che ancora percepiscono la sostenibilità come freno al rapido sviluppo. “Per questo diventa fondamentale che esistano soggetti che promuovano un’azione culturale e formativa, come ad esempio l’Associazione Infrastrutture Sostenibili, che interagendo anche con i soggetti istituzionali possa portare innovazione e progresso nello sviluppo sostenibile e digitale del Paese.”