VERSO LA GREEN TRANSITION – 5 azioni per cambiare il colore delle nostre infrastrutture
Perché impegnarsi in una associazione che ha come Mission sostenere un processo sempre più ampio e accelerato nel segno della sostenibilità relativamente al patrimonio infrastrutturale esistente e futuro? A questo quesito ha risposto il Webinar promosso dall’Associazione Infrastrutture Sostenibili dedicato a calare la Green Transition sul pianeta infrastrutture. Come ha ricordato il presidente di AIS Lorenzo Orsenigo nel suo intervento di apertura, un concreto e attuabile processo di transizione ecologica, in grado di far fare un salto importante nelle scelte politiche, nell’impianto normativo e in un adeguato e virtuoso impegno di investimenti da parte dello Stato nelle sue diverse articolazioni, non può che basarsi su alcuni pilastri, che sono quelli su cui poggia anche la visione di AIS: misurabilità della sostenibilità, digitalizzazione dei processi a sostegno della sostenibilità, un’accelerazione dell’utilizzo di materiali green e di modelli di economia circolare. Nel merito, il presidente di AIS ha auspicato un’ampia riflessione affinché si arrivi a ipotizzare e a proporre “un diverso percorso per quanto riguarda i CAM, superando la logica della parcellizzazione tipologica per arrivare a disporre di un quadro operativo unico secondo criteri orizzontali validi per tutte le infrastrutture”. Per Orsenigo poter confrontare esperienze, valorizzare soluzioni e risultati attraverso la conoscenza e la replicabilità di best practice, costituisce uno dei metodi da sostenere e promuovere per creare una sempre più ampia Community che trovi nell’Associazione un costante e autorevole riferimento, “siano esse stazioni appaltanti e committenze pubbliche e private, che società di ingegneria e studi professionali, aziende e imprese, professionisti e società di servizi.”
Nel corso del seminario è stato possibile conoscere in dettaglio investimenti e scelte nel segno della sostenibilità per quanto riguarda il gruppo ASPI e le sue diverse società operative. In particolare Sara Frisiani, direttore tecnico di Tecne ha illustrato la complessa e variegata articolazione degli ambiti in cui oggi il gruppo è impegnato a perseguire obiettivi sempre più ambiziosi nel segno della sostenibilità, dalle Smart road, al rinnovo degli impianti energetici, al ricorso a protocolli e a modelli gestionali in grado di ridurre gli impatti ambientali.
Il punto di vista di una società di ingegneria e di architettura è stato illustrato da Marcello Mancone, vicepresidente di Politecnica. Se per Politecnica oggi la sostenibilità non è una delle possibili opzioni, ma il fattore intorno al quale tutta la strategia e la visione della società ruotano, per il suo vicepresidente l’adesione ad AIS costituisce un atto concreto nel segno di sostenere un cambio generale di approccio da parte di tutta la filiera delle costruzioni. Nel corso della sua relazione dopo una esamina e informazione sui risultati in corso rispetto agli obiettivi di sostenibilità prefissati dal CdA, una particolare enfasi è stata posta sul progetto relativo alla stazione ferroviaria di Porta Romana a Milano, attraverso l’utilizzo del protocollo di sostenibilità Envision specifico per le infrastrutture: “Un’esperienza che ha cambiato il modo stesso di lavorare, contribuendo ad alzare l’asticella dei risultati in termini di sostenibilità”.
La quarta relazione ha riguardato il punto di vista di un’impresa di costruzioni rappresentata da Giacomo Calzoni, Ad della Calzoni Spa. Al centro della riflessione di Calzoni le potenzialità offerte da un approccio al mercato dei lavori pubblici che sappia mettere al centro la sostenibilità, “intesa come la capacità di migliorare non solo le prestazioni ambientali dell’opera o del processo, ma altresì sapendo cogliere le indicazioni metodologiche che la ispirano.” In questo senso cambiamenti come quello di un dialogo aperto e costruttivo tra committenze pubbliche e operatori privati potrebbe veramente produrre effetti rilevanti in termini di efficienza e di certezza dei tempi dell’intero processo progettuale, realizzativo e gestionale di una infrastruttura”.
A completare il panel Giulia Daniele, responsabile per la Germania e per la sostenibilità del gruppo Tecnostrutture, che ha incentrato la propria relazione sull’esperienza di un’azienda specializzata nel campo delle strutture in acciaio e dove abbreviazioni come LCA, EPDe CAM costituiscono oggi dei punti fermi di qualunque strategia e azione di una società che opera a livello internazionale e che vuole essere competitiva: “la sostenibilità come un elemento “strutturale” e identitario di un’azienda che fa anche della ricerca e sviluppo uno dei propri principali punti di forza.” Tecnostrutture è un’azienda che ha accettato la sfida dell’economia circolare coinvolgendo tutto il personale, così che – come ha sottolineato la Daniele – “l’adesione ad AIS vuole essere un contributo concreto per aumentare la consapevolezza sulla necessità di disporre di infrastrutture sempre più sostenibili”.
Con il Webinar si è di fatto aperta la campagna di adesione All’associazione nel segno dello slogan “5 azioni per cambiare il colore delle nostre infrastrutture”.