Infrastructure Academy 2024: la sostenibilità e il coinvolgimento delle comunità al centro del dibattito
Si è svolta ieri a Roma l’edizione 2024 di Infrastructure Academy, organizzata da Hilti in collaborazione con AIS, un evento che ha messo in luce le nuove sfide per il settore infrastrutturale, con un focus su sostenibilità, innovazione tecnologica e coinvolgimento delle comunità locali.
L’evento è stato inaugurato dall’Amministratore Delegato di HILTI Spa, Alessandro Savino e dal Presidente di AIS, Lorenzo Orsenigo, che hanno aperto il confronto su come migliorare la produttività e la sicurezza dei cantieri attraverso tecnologie all’avanguardia e la pianificazione sostenibile.
Lorenzo Orsenigo, durante il suo intervento, ha evidenziato l’importanza dell’integrazione della sostenibilità nelle opere e nelle attività degli operatori del settore. Ha sottolineato come dal 2021, con l’inserimento della relazione di sostenibilità dell’opera, si sia compiuto un importante passo avanti, ora sancito anche dal Codice dei Contratti. Orsenigo ha inoltre illustrato l’importanza di strumenti come l’analisi di resilienza, i CAM (Criteri Ambientali Minimi) per l’edilizia e le strade, e la Life Cycle Assessment (LCA), quest’ultima soggetta a una critical review per garantire trasparenza e accuratezza.
Infine, ha posto l’accento sulla tassonomia europea e sul principio “Do No Significant Harm” (DNSH), fondamentali per definire la sostenibilità non solo delle opere ma anche degli operatori del settore. “Guardiamo al futuro delle infrastrutture con un approccio integrato tra digitalizzazione e sostenibilità, ne è un esempio il position paper su questi temi che verrà presentato a fine ottobre, continuando a raccontare ciò che abbiamo fatto e proiettandoci verso ciò che faremo”, ha concluso Orsenigo.
Alfredo Martini, Segretario Generale di AIS, ha poi partecipato alla tavola rotonda “Il progetto sostenibile, dalla pianificazione strategica dell’opera fino alla progettazione vera e propria”. Nel suo intervento, ha sottolineato l’importanza di un coinvolgimento attivo delle comunità locali in tutte le fasi della realizzazione delle infrastrutture, dal piano alla messa in opera.
“In Italia facciamo poca pianificazione, ma ciò che ci permette di eccellere è la rapidità di esecuzione quando la partecipazione delle comunità è coinvolta sin dall’inizio”, ha affermato Martini. Ha inoltre proposto un cambio di paradigma, promuovendo il passaggio da NIMBY (Not In My Back Yard) a PIMBY (Please In My Back Yard), evidenziando come sia essenziale ascoltare le esigenze delle persone che vivono i territori dove nascono le infrastrutture.
Nella seconda parte della giornata, Patrizia Vianello, Consigliere AIS, ha partecipato alla tavola rotonda “Il cantiere sostenibile: produttività, salute, sicurezza e digitalizzazione“. “È nel cantiere che si concretizza l’impegno verso la sostenibilità,” ha dichiarato. In merito AIS ha prodotto un position paper dedicato che funge da guida metodologica per il settore delle infrastrutture, offrendo a stazioni appaltanti, progettisti e imprese un approccio strutturato e concreto per elevare i livelli di sostenibilità durante la realizzazione delle opere.
La giornata si è conclusa con la presentazione di case studies di successo e un confronto con aziende quali ANAS, Italferr, AMPLIA Infrastructure e TELT su come progettare cantieri più sicuri e produttivi per il futuro.